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08 aprile 2024

Come realizzare un impianto elettrico a norma in bagno

Come realizzare un impianto elettrico a norma in bagno

Il bagno è sicuramente uno degli ambienti della casa considerati maggiormente a rischio. Ce lo dice la normativa di riferimento in merito all’installazione di impianti elettrici e termo-sanitari e ce lo confermano gli addetti ai lavori che vengono di volta in volta aggiornati sugli adeguamenti da compiere.

Anzitutto, non bisogna mai dare per scontate le regole generali per la messa in sicurezza del proprio impianto elettrico domestico. Di base è necessario provvedere alla messa a terra e all’installazione dell’interruttore differenziale salvavita protetto dal punto di vista magneto-termico.

La messa a terra difende non solo la casa dal rischio di incendi e cortocircuiti, ma sopratutto i nostri elettrodomestici nel caso che i loro sistemi di isolamento siano usurati.

In più, poi, un interruttore differenziale ci rende sicuri nella nostra casa anche in presenza di piccole perdite.

Come organizzarsi per fare un impianto elettrico nel bagno

Nel bagno il rischio legato alla sicurezza domestica e all’incolumità delle persone cresce esponenzialmente per la presenza di tubazioni e fonti d’acqua, il rischio di getti e schizzi, l’accumularsi di vapore acqueo ad alta temperatura e l’uso contemporaneo di apparecchi elettrici ad alto voltaggio (phon, piastre per capelli, stufette, scaldabagno, rasoi, etc).

Dal punto di vista pratico, ci sono alcuni consigli basilari utili, che andiate o meno a ristrutturare il vostro impianto elettrico in bagno. La prima regola da seguire è quella di utilizzare un solo apparecchio per ciascuna presa di corrente. È infatti risaputo che l’utilizzo di ciabatte e prese multiple, connettendo diversi dispositivi elettrici alla stessa presa, aumenta esponenzialmente il rischio di sovraccarico e di cortocircuito.

Ne consegue che un punto presa sovraccarico possa surriscaldarsi, e rischiare di essere causa di incendi, distacchi di energia e danni all’impianto.

Comunque vada, quando ci si appresta a utilizzare corrente elettrica in bagno, bisogna sempre avere la massima attenzione. Mai accendere dispositivi elettrici quando si è bagnati.

È necessario prima asciugarsi mani e piedi e avere l’accortezza di accendere gli apparecchi elettrici solo quando si indossano scarpe o ciabatte, o comunque evitando il contatto diretto con pavimenti e pareti.

La regola di base per la disposizione delle prese elettriche in bagno è che vengano posizionate ad una distanza minima da terra, dalla vasca e dalla doccia. Questa distanza è fissata in 110 centimetri da terra, sia per i locali bagno che per la cucina.

Oltre alle prese è importante stabilire preventivamente anche la disposizione di interruttori luce, punti luce e zone dove disporre di apparecchiatura di alimentazione.

Questa operazione deve essere effettuata con l’aiuto di un tecnico installatore specializzato, in grado di rilasciare al termine dei lavori una dichiarazione di conformità dell’impianto.

Oltre alle questioni normative basilari, il personale qualificato è infatti l’unico in grado di valutare le caratteristiche e le modalità di installazione dei singoli apparecchi elettrici, nonché di soddisfare tutti gli adempimenti amministrativi relativi.

La suddivisione delle zone in bagno in base alle garanzie di sicurezza previste dalla legge

Il bagno, come abbiamo detto, richiede sistemi protettivi supplementari. Il rischio elettrico infatti aumenta al diminuire della resistenza opposta dal corpo umano.
Fatte questa premesse, le buone norme per l’installazione di punti presa in bagno prevedono l’individuazione di quattro differenti zone nei suddetti locali.

Si tratta di disposizioni e consigli che riguardano essenzialmente tre aspetti: sicurezza, comfort e praticità.

  • Zona 0: si riferisce al volume interno della vasca da bagno e del piatto doccia;
  • Zona 1: il perimetro di questa zona è circoscritto alla superficie verticale intorno alla vasca o al piatto doccia, e si sviluppa in altezza fino a 2,25 metri;
  • Zona 2: si tratta dell’area inserita fra la zona 1 e una superficie verticale parallela distante 0,6 metri, per un’altezza di 2,25 metri;
  • Zona 3: si tratta dell’area inserita fra la Zona 2 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione esterna della zona 2, ad una distanza di 2,4 metri in altezza fino a 2,25 metri.

Da questa suddivisione derivano una serie di obblighi e divieti. Nella Zona 0 ad esempio non si possono installare condutture elettriche a vista. Nelle zona 1 e 2 invece è possibile effettuare alcune installazioni di apparecchiature elettriche e condotti interni alle pareti posti a una profondità di almeno 5 cm, tuttavia esistono alcune limitazioni.

Tutte e tre le zone, 0, 1 e 2, non sono compatibili per l’installazione di scatole di derivazione, la cui presenza aumenterebbe esponenzialmente il rischio elettrico.

Per quanto concerne invece la disposizione di elementi di protezione, sezionamento e comando, nell’area 0 la norma proibisce l’installazione di ogni tipo di dispositivo. Gli interruttori di circuiti a bassissima tensione (non superiore a 12 Volt) di tipo SELV – Safety Extra Low Voltage, possono essere installati a partire dalla Zona 1, tuttavia la sorgente SELV deve essere esterna alle zone 0, 1, 2.

Prese elettriche in bagno: altezza e distanza dai punti d’acqua

Eccoci infine giunti alle prese elettriche in bagno, dove possiamo metterle?

La norma indica la Zona 2 quale prima area ove è possibile la collocazione di prese a spina, purché siano approvvigionate attraverso trasformatori isolati in Classe II, a bassa potenza e inseriti direttamente all’interno delle stesse prese a spina.

Si tratta delle classiche prese che si possono posizionare vicino allo specchio, a debita distanza dal lavandino, per alimentare piccoli apparecchi elettronici come rasoi per la barba o la depilazione femminile.

La Zona 3 è quella nella quale avremo la massima libertà di installazione di prese in bagno. Qui prese a spina e altri dispositivi possono essere installati, però debbono essere protetti tramite separazione elettrica individuale, alimentazione SELV ed altre forme di protezione supplementare.

La disposizione delle prese elettriche in bagno sulla base degli indicatori prestazionali

Il numero minimo fissato per tutti e tre i livelli della Norma CEI 64-8 in bagno è di 2 punti presa e di 2 punti luce. Una presa va sempre collocata vicino allo specchio e un’altra nei pressi della lavatrice (in questo caso avremo bisogno di una presa schuko). Naturalmente, bisogna precisare che, quando si parla di punto presa non ci stiamo riferendo ad una presa con singolo frutto, ma ad una scatolina che può contenere più frutti.

Invece gli interruttori che gestiscono i punti luce debbono essere collocati in questo modo: uno sempre nei pressi dell’ingresso della stanza, i successivi invece possono andarsi a posizionare liberamente in altre zone in cui sono ammessi.

Oltre alla sicurezza anche l’estetica vuole la sua parte. Oggi, il bagno non è più solo un locale di servizio, ma una stanza per la cura della persona e come tale, deve essere accogliente e piacevole da vivere.

L’arredo bagno è diventato una componente importante e di design, così come le rifiniture.

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