Un impianto elettrico sicuro non è solo una scelta tecnica, ma una responsabilità. Deve essere progettato e realizzato da professionisti abilitati, seguendo normative aggiornate che garantiscono protezione da incendi, corretto funzionamento e sicurezza per le persone.
Cosa si intende per impianto elettrico non a norma?
Un impianto elettrico non a norma è un sistema che non rispetta le prescrizioni tecniche e legislative previste dalla normativa vigente che regola l’installazione degli impianti all’interno degli edifici in Italia (Decreto Ministeriale 37/2008 - ex Legge 46/90). A partire dall’11 gennaio 2025 è entrata in vigore una nuova legge che stabilisce le prescrizioni per la progettazione e costruzione degli impianti di terra per impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1 kV in corrente alternata, con una conseguente revisione delle pratiche progettuali e operative per garantire la conformità e la sicurezza degli impianti elettrici di media e alta tensione.
È fondamentale, quindi, per progettisti, installatori e manutentori aggiornarsi sulle nuove disposizioni per assicurare impianti efficienti e sicuri.
Quando un impianto non è a norma e chi lo controlla?
Secondo la legge, un impianto si definisce “non conforme” quando:
La conformità di questi impianti deve essere stabilita da personale certificato, come un installatore abilitato e iscritto alla camera di commercio, idoneo a rilasciare la Dichiarazione di Conformità (Di. Co.) nel rispetto della normativa vigente in materia oppure redigendo la Dichiarazione di Rispondenza (Di. Ri.), valida solo per impianti realizzati dal 2008 in poi.
In una fase successiva, possono essere effettuate delle verifiche da parte di organi di controllo pubblico, come ASL o ispettorato del lavoro presso uffici, oppure da organi terzi accreditati e indipendenti, incaricati direttamente dalle aziende per rilasciare certificazioni di qualità o sicurezza del luogo.
Nel caso di abitazioni private, i controlli devono essere effettuati obbligatoriamente da parte del locatore/venditore in caso di affitto o vendita. In caso di incidente si verifica la presenza o meno della certificazione: la mancanza di questa potrebbe comportare gravi responsabilità pensali e civili.
Conseguenze e rischi di un impianto elettrico non conforme
Non avere un impianto a norma nella propria abitazione o in ufficio potrebbe essere un grande problema per la sicurezza delle persone. Infatti, in queste situazioni si possono verificare rischi di scosse elettriche, incendi o folgorazioni – pericoli particolarmente accentuati in locali ad alta umidità, dove è cruciale sapere come realizzare un impianto elettrico a norma in bagno – che potrebbero provocare gravi danni per la salute.
Non solo pericoli per la sicurezza fisica, ma anche responsabilità legali, in quanto, in caso di danni, la responsabilità ricadrebbe sul proprietario dell’immobile se non ha effettuato i giusti controlli per garantire la sicurezza dell’impianto.
Impianto elettrico non a norma in case in affitto e condomini
In caso di vendita o locazione, i proprietari sono tenuti ad effettuare controlli per certificare la conformità dell’impianto elettrico, evitando così il rischio di incorrere in sanzioni o contenziosi.
Responsabilità di proprietari, inquilini e amministratori
In caso di vendita o contratto di locazione, il proprietario è il principale responsabile della conformità e della sicurezza degli impianti elettrici. È obbligato a consegnare l’immobile con i sistemi a norma, certificati da una dichiarazione di conformità, o da una dichiarazione di rispondenza. Se si verificano guasti, incendi o danni provocati dall’utilizzo di impianti irregolari ne risponde civilmente e penalmente circa l’idoneità tecnica dell’impianto.
Il conduttore, invece, è considerato responsabile dell’uso corretto dell’impianto elettrico ed è chiamato a segnalare guasti o situazioni pericolose al proprietario o all’amministratore del condominio. Può essere chiamato in causa solo se ha effettuato modifiche non autorizzate all’impianto elettrico (manomettendone la sicurezza) o se l’ha utilizzato in modo improprio.
In caso di impianto elettrico condominiale non a norma ci si rivolge direttamente all’amministratore, ovvero la persona che gestisce le parti comuni e gli impianti elettrici del condominio. Deve, infatti, garantire la manutenzione regolare, la presenza di documentazione tecnica e la conformità alle normative aggiornate e risponde in prima persona di fronte a situazioni di negligenza o gravi danni.
Segnalazioni e denunce per impianti non conformi
Se un impianto elettrico non a norma provoca danni a persone o cose, o rappresenta un pericolo per la sicurezza, è possibile effettuare segnalazioni, denunce e richieste di risarcimento rivolgendosi agli enti competenti.
A chi rivolgersi e come richiedere un risarcimento
Per chiedere un risarcimento è possibile contattare direttamente il proprietario dell’immobile oppure l’amministratore di condominio se i danni derivano principalmente da impianti elettrici comuni mal gestiti.
Se presente, attraverso l’assicurazione è possibile avviare una pratica di risarcimento, ma l’assenza di una certificazione potrebbe invalidare la copertura assicurativa.
In questi casi, si consiglia di raccogliere tutta la documentazione necessaria (foto, certificati mancanti, contratti, eventuali segnalazioni fatte).
L’ultimo intervento è quello del tribunale civile: in caso di mancato accordo, infatti, è possibile avviare una causa per responsabilità civile o danni, chiedendo un risarcimento.
Certificazione di conformità degli impianti elettrici: cos'è e quando è obbligatorio
La certificazione di conformità degli impianti elettrici, nota anche come Dichiarazione di Conformità (Di.Co.), è un documento obbligatorio che attesta che un impianto elettrico è stato realizzato secondo le norme tecniche vigenti e in modo sicuro. Questo documento è redatto e certificato dall’impresa installatrice abilitata che ha installato l’impianto ed è valido su tutti i portali di assistenza al cittadino.
Al suo interno, devono essere presenti i dati dell’installatore, dell’impianto e del committente; la tipologia dell’intervento; riferimenti alle norme tecniche applicate; schema dell’impianto; elenco dei principali materiali utilizzati.
È richiesta per legge nel caso di installazione di un nuovo impianto, manutenzione straordinaria, modifica e ampliamento di un impianto già esistente.
Come mettere a norma l'impianto elettrico e a chi rivolgersi?
Per adeguare un impianto elettrico alle normative e, quindi, garantire la corretta protezione di persone e beni all’interno di uno stabile, è necessario procedere prima di tutto con una verifica da parte di un professionista abilitato, così da notificare la presenza o meno di elementi obsoleti e aggiornare eventuali mancanze tecniche. Da controllare, inoltre, la presenza della messa a terra e di dispositivi “salvavita”.
Chi mette a disposizione un immobile, sia esso per uso abitativo o commerciale, ha il dovere giuridico di garantire che ogni impianto presente sia conforme alle normative vigenti. Non si tratta solo di una questione tecnica e di un obbligo legale, ma di una responsabilità civile ben precisa.
Garantire un impianto elettrico a norma non è solo un adempimento legale, ma un investimento imprescindibile per la sicurezza di chi vive o lavora negli ambienti. Affidarsi a professionisti qualificati e scegliere componenti certificati e conformi alle normative CEI è fondamentale per prevenire rischi elettrici, incendi e conseguenze legali. Per scoprire soluzioni all'avanguardia e prodotti affidabili che assicurano la massima sicurezza elettrica e la conformità del tuo impianto, visita il sito ufficiale di Urmet.