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05 aprile 2024

Prese elettriche in cucina: quante e dove posizionarle

Prese elettriche in cucina: quante e dove posizionarle

Al giorno d’oggi capita sempre più spesso che chi fa piccoli lavoretti di ristrutturazione in casa, con o senza l’aiuto di un progettista, si occupi personalmente di seguire tutti le fasi. Non è questione di arredare con soluzioni fai-da-te e a prezzi abbordabili, quanto di una nuova fase della vita dell’uomo nella casa.

Una fase in cui le persone non vogliono delegare, ma essere consapevoli di come abitare la casa o condividere i propri spazi di lavoro.

Fatta questa doverosa premessa andiamo ad affacciarci in uno degli ambienti della casa che forse è tra i più vissuti: la cucina. Questa stanza è sicuramente indispensabile in ogni abitazione che si possa chiamare tale. Qui si trascorre del tempo da soli o in compagnia, si preparano gli alimenti con diversi macchinari specifici.

Per ridurre al minimo il rischio di incidenti domestici e preservare la nostra incolumità e quella dei nostri familiari la cucina deve essere un luogo sicuro e agibile.

La sicurezza e la disposizione delle prese elettriche in cucina

Quando si pensa alla sistemazione e alla disposizione delle prese elettriche in cucina dobbiamo anzitutto capire la complessità di fattori che intervengono in questo particolare luogo della casa che è un luogo di lavoro, ma anche un luogo da abitare e da vivere. Qui si dispone di uno o più piani di lavoro, ci sono elettrodomestici ad alto voltaggio (il forno tradizionale e il microonde, solo per fare un esempio).

Inoltre, di volta in volta, a seconda della necessità, vengono attaccati alla corrente elettrica per l’accensione utensili e attrezzi specifici per ciascuna preparazione. Mixer, frullatore, impastatrice, macchina del pane, frigorifero e freezer, forno normale e forno a microonde… l’elenco degli utensili da cucina che necessitano di allaccio alla corrente elettrica è davvero lungo e non finisce qui.

Per evitare di dover affrontare grossi cambiamenti in corso d’opera è quindi essenziale analizzare preventivamente tutte le proprie necessità.

Così da avere un quadro completo dei punti di approvvigionamento energetico predisposti nella stanza e della distanza degli stessi in fase di progettazione.

Dopo il bagno, la cucina è uno dei luoghi maggiormente a rischio della casa. Il pericolo di incendi, cortocircuiti ed incidenti domestici è molto alto. Per la presenza di fonti d’acqua, elettrodomestici, gas ed olii bollenti. Pericoli spesso collocati troppo vicino a prese elettriche e punti luce.

Per la progettazione, la parola d’ordine è dunque ‘sicurezza’, seguita a stretto giro da ‘comodità’ e ‘praticità’.

A livello normativo il testo di riferimento in materia è rappresentato dalla Norma CEI 64-08 –  Soluzioni ABB per gli impianti residenziali, con le relative edizioni annuali (l’ultima risale al 2016).

Questa legge è rivolta a progettisti e installatori e contiene una serie di prescrizioni rispetto a:

  • compatibilità elettromagnetica dell’impianto elettrico;
  • aggiornamento degli articoli esistenti relativi agli impianti di terra;
  • prescrizioni per gli ambienti ad alto rischio in caso di incendio;
  • prescrizioni per gli impianti elettrici per bagni e docce e apparecchiatura elettrica compatibile;
  • sistema di verifica e controllo degli impianti residenziali.

Quando si predispongono le prese elettriche in cucina, bisogna tenere conto della normativa vigente e progettare l’impianto elettrico di conseguenza.

Quante prese elettriche è necessario installare in cucina per avere un impianto a norma?

La legge CEI 64-08 dispone anche in merito alla dotazione minima di prese elettriche per ciascun ambiente della casa. La distinzione di base che si applica nella Tabella A è quella fra angolo cottura e Locale Cucina, con tre livelli prestazionali riconosciuti e certificabili dagli installatori: livello base, livello standard e livello domotico.

Il primo livello distingue per ambienti di almeno 16 mq ed il secondo per ambienti di almeno 18 mq. Infine la legge parla del Livello 3, che include appunto funzioni domotiche, legate alla sicurezza delle persone – rilevazione gas e chiusura automatica mediante elettrovalvola, con invio di alert via SMS, chiamata e messaggio vocale.

livello base e standard, l’angolo cottura deve avere almeno due punti presa, di cui una sul piano di lavoro; a livello domotico ci vogliono almeno tre punti presa di cui uno sul piano di lavoro. Per quanto riguarda invece il locale cucina, a livello base ci devono essere almeno cinque punti presa, di cui due sul piano di lavoro.

A livello standard almeno sei punti presa per cucina, di cui due sul piano di lavoro; e a livello domotico almeno sette punti presa per cucina, di cui almeno 3 sul piano di lavoro.

Naturalmente stiamo parlando di dotazioni minime.

Di volta in volta l’elettricista installatore, in base alla sua esperienza professionale e alle specifiche esigenze del cliente, andrà a montare un numero adeguato di prese elettriche nei locali cucina.

Andando ancor più nello specifico, la norma dice quali sono i requisiti per i punti di comando e di prelievo energia nei tre livelli prestazionali sopra menzionati. Interruttori normali e interruttori bipolari, punti luce, prese 10/16 A e prese schuko.

A quale altezza posizionare le prese elettriche in cucina?

Per quanto riguarda l’altezza minima per la disposizione delle prese, secondo la normativa italiana è di 17,5 cm da terra.

Diverso è il discorso per le prese utilizzate per collegare piccoli elettrodomestici sul piano della cucina, come frullatori e macchine per il caffè. L’altezza consigliata è compresa tra i 110 cm e i 120 cm sopra il top. Inoltre per questi interruttori è opportuno rispettare una distanza di sicurezza minima di 60 cm dal lavello e dal piano cottura, per evitare il contatto da fonti di calore e schizzi d’acqua.

Top cucina e piccoli elettrodomestici: quali tipi di prese elettriche?

La scelta del posizionamento e della tipologia delle prese elettriche in cucina è molto importante. L’impatto estetico, la resa visiva, ma soprattutto la funzionalità. C’è chi sceglie le classiche prese a muro incassate e chi invece sfrutta il top, andando a sistemare le prese subito sotto ai mobiletti.

In questo senso una soluzione molto pratica e modulare è offerta dal brand italiano Simon Urmet, nella sua linea delle placche interruttori Nea. A disposizione placche da 3, 4, 6 e 7 moduli.

Per ciascun modello è possibile scegliere all’interno di una vasta gamma di ‘cornicette’, placche elettriche di design, realizzate in differenti colorazioni e materiali.

Il concetto alla base di Nea di Simon Urmet è relativo alla massimizzazione della qualità al minimo prezzo. Si tratta di oggetti belli da vedere e resistenti nel tempo, che possono essere combinati in varie soluzioni di stile e praticità. A disposizione supporti e scatole, moduli con frutti in antracite, acciaio, alluminio e nei colori bianco normale e bianco ghiaccio.

L’utente ha la possibilità di scegliere quale presa elettrica installare in base alle proprie esigenze. Senza dimenticarsi magari di aggiungere a ogni punto la presa universale schuko, utilissima per molti elettrodomestici.

Prese a scomparsa per piani cucina

Altre combinazioni molto adottate recentemente vedono i moduli per le prese elettriche in cucina posti oltre il top e addirittura riparati dentro ai mobili. Si tratta di soluzioni decisamente pratiche in termini di spazio e resa estetica, che non sempre però si riveleranno il massimo dal punto di vista dell’esperienza utente.

Proprio per questa ragione, negli ultimi anni anche in Italia sta prendendo sempre più piede l’abitudine di installare anche in cucina torrette elettriche a scomparsa. I vantaggi sono innumerevoli.

Le torrette non occupano spazio e vengono fuori solo nel momento del bisogno. Inoltre ciascuna torretta elettrica offre la possibilità di alloggiare diverse spine e nella maggior parte dei casi si tratta di apparecchiatura elettrica dotata di certificazioni IP rispetto al contatto con vapore acqueo e liquidi.

Ormai le soluzioni per l’ambiente cucina sono molteplici, pratiche e attente al design.

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