Definiamo la domotica
Il processo di efficientamento energetico e di abbattimento dei consumi nelle nostre abitazioni passa inevitabilmente da un attento monitoraggio di tutte le apparecchiature connesse all’impianto elettrico, senza considerare l’influenza dettata da un’intelligente gestione e regolazione dei carichi.
Le abitazioni diventano dunque un microsistema all’interno del quale ogni dispositivo dovrà essere monitorato e controllato, meglio se attraverso una piattaforma in grado di ottimizzarne le performance.
Questo processo rappresenta naturalmente l’optimum, ma spesso richiede una serie di accorgimenti particolarmente invasivi che sottendono a interventi “pesanti” e mal digeriti dagli utenti; senza necessariamente generalizzare, questo approccio è ciò che abitualmente è stato definito domotica, ovvero il controllo della totalità delle funzioni di un’abitazione attraverso sistemi, cablati o wireless, che parlassero tra loro in maniera centralizzata o con logica distribuita.
Si tratta dunque di una proposta impiantistica che coinvolge installatori e professionisti soprattutto nella fase di progettazione “da zero” di un’abitazione o di un complesso residenziale; un’ipotesi non sempre percorribile quando al contrario si opera in regime di ristrutturazione o di riqualificazione leggera.
Ma è possibile ottenere un risultato altrettanto efficace in termini di performance, senza per questo dover intervenire in maniera invasiva sull’edificio? La risposta si chiama smart home.
Smart home: la "domotica" semplice
Il concetto, letteralmente esploso negli ultimi anni, è di per sé molto semplice: dotare l’abitazione di dispositivi in grado di “espandere” il tradizionale impianto elettrico, arricchendolo di nuove funzionalità che possano agevolare l’utente sia dal punto di vista del comfort sia sotto il profilo della gestione energetica della casa.
Secondo i risultati della ricerca sulla Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, questo nuovo mercato è in continua crescita e ha toccato nel 2022 un valore complessivo pari a 770 milioni di euro, grazie soprattutto alle soluzioni connesse per il riscaldamento e la climatizzazione (155 milioni di euro). La leva principale, dunque, visto soprattutto il forte tema legato ai rincari energetici, rimane l’attenzione ai potenziali risparmi in bolletta.
La tecnologia smart è spesso associata all’acquisto di dispositivi ed elettrodomestici meno energivori, mentre sono ancora molto pochi i consumatori che scelgono di sfruttare gli oggetti smart per il monitoraggio dei consumi, e ancora meno coloro che sfruttano la tecnologia per gestire al meglio scenari di riscaldamento e raffrescamento, ottimizzando magari l’utilizzo dell’autoproduzione da fonti rinnovabili. Per il professionista, quindi, informare l’utente sull'impatto che la tecnologia smart può avere sul risparmio energetico può essere una buona occasione per mettere in luce le sue conoscenze e i servizi che può offrire.
Questi dati non possono dunque che confermare da un lato l’aumento di interesse generale sulla smart home da parte del cliente finale, mentre dall’altro la necessità di supporto professionale nella logica di promuovere al meglio una tecnologia già oggi a disposizione. Ed è in tal senso che entrano in gioco gli installatori.
La filiera professionale: volano per la smart home
Le opportunità per il mercato professionale sono infatti molteplici: se la richiesta del componente hardware è talvolta fagocitata dall’acquisto diretto da parte del consumatore, che bypassa in particolare il canale di vendita tradizionale, a farsi spazio e a richiedere attenzione è soprattutto la componente software.
L’utente, infatti, esprime sempre più la necessità di utilizzare un unico strumento per gestire diversi impianti, un’unica app o una piattaforma condivisa che possa semplificare la gestione e il controllo della casa.
Questa necessità va spesso a escludere tutte le soluzioni “fai da te”, non in grado di integrarsi con altri sistemi presenti in casa, un’opportunità quindi per elettricisti e installatori che, al contrario, possono contare su un’ampia gamma di soluzioni professionali che consentono di soddisfare la maggior parte delle esigenze degli utenti: gestione di tapparelle, luci e piccole automazioni. Soluzioni che, grazie alla loro flessibilità, possono consentire un’espansione dell’impianto nel corso del tempo, magari dettata dal mutare delle condizioni degli occupanti, sistemi che, lavorando spesso in maniera indipendente e autonoma, garantiscono il funzionamento tradizionale dell’impianto anche in caso di problemi tecnici sull’installazione.
Si tratta di prodotti che spesso si installano direttamente all’interno delle classiche scatole portafrutti, nascondendosi di fatto alla vista e semplificando il lavoro dell’installatore, già abituato a questo tipo di attività. Non solo: grazie all’evoluzione tecnologica, alcune di questi sistemi si integrano perfettamente con le serie civili presenti in casa, fornendo una duplice opportunità di gestire il sistema: attraverso un’app da remoto oppure direttamente con il classico interruttore.
La smart home, dunque, rappresenta un’opportunità di business per tutta la filiera elettrica, che può oggi inoltre contare su incentivi e detrazioni che promuovono queste tecnologie, che saranno considerate uno standard per le abitazioni del futuro.